Cronaca

235mila litri di grappa e whisky tarocchi, maxi sequestro in un'azienda bresciana

L'operazione ha portato al sequestro di 235mila litri di alcolici, messi in commercio da una ditta bresciana operante nella produzione e nella distribuzione di bevande alcoliche. Quattro le persone indagate

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Frode fiscale e frode in commercio: sono le accuse mosse dalla Guardia di Finanza nei confronti di un'azienda bresciana produttrice di bevande alcoliche, della quale la Procura di Brescia ha deciso di non rendere noto il nominativo. 

La complessa e articolata operazione, condotta dal Gruppo tutela finanza pubblica del Nucleo di Polizia tributaria di Brescia e dal personale dell'ufficio delle Dogane, è scattata nel dicembre del 2015, con lo scopo di scovare eventuali frodi nel pagamento delle accise sugli alcolici.

Le indagini, oltre ad accertare un'evasione delle accise di circa 730 mila euro, hanno portato alla luce anche una frode in commercio: la ditta infatti vendeva prodotti diversi da quelli dichiarati, a prezzi decisamente più bassi rispetto alla concorrenza. 

Gli accertamenti svolti in laboratorio hanno fatto emergere parecchie irregolarità: il whisky e la grappa già distribuiti o in via di commercializzazione non presentavano infatti i requisiti minimi di qualità previsti; la sambuca aveva un tasso di anetolo inferiore a quanto previsto dalla legge europea e il rum non risultava prodotto esclusivamente con alcol etilico derivato dalla canna da zucchero, come prevede la normativa.

Nella mattinata del 13 settembre il blitz dei finanzieri nell'azienda, che conta decine di dipendenti, ha portato al sequestro preventivo di 4 linee di produzione, di 41  serbatoi, 235mila litri di prodotti e 278.804 etichette identificative.

Quattro le persone indagate: il rappresentate legale e un chimico della ditta, un autista rumeno - che ha effettuato  trasferimento della merce fuori dal sistema di sorveglianza per evitare il pagamento delle accise - e il rappresentate legale di un deposito fiscale spagnolo. Quest'ultimo era  già stato condannato per reati fiscali dal tribunale di Ancona ed era latitante: per lui sono quindi scattate le manette.


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