Cronaca

Brescia avrà i suoi laghi e il parco urbano più grande d'Europa

Porte aperte dal 14 aprile, con i primi 70 ettari: altri 80 ne arriveranno in meno di due mesi, forse già a giugno. Dopo tanti anni di attesa il Parco delle Cave di Brescia prende vita

Parco delle Cave: canottaggio sul lago "Faustini Nord"

Un sogno che si avvera, dopo tanti anni (e tante promesse): il Parco delle Cave di Brescia sarà finalmente realtà tra un mese esatto, il 14 aprile prossimo. Come scrive il Giornale di Brescia quello sarà il giorno fissato per il taglio del nastro, simbolico o meno, della prima e vasta area verde che verrà aperta e sarà fruibile al pubblico, in tutto circa 70 ettari che comprendono le due ex cave (ripristinate in senso ambientale) che furono di Faustini, a Bettole e a Buffalora.

Ed è soltanto l'inizio: nei prossimi mesi (forse a giugno) sarà pronto e fruibile anche il secondo stralcio del Parco, altri 80 ettari della ex cava che fu della Nuova Beton, ancora nella zona di Bettole. Così facendo il Parco delle Cave, finalmente “libero”, diventerà il parco di mitigazione urbana più grande d'Europa: 150 ettari, per intenderci 1 milione e 500mila metri quadrati.

Ma come sarà il Parco delle Cave? Se lo chiedono in tanti. A prima vista bello, bellissimo: la rivincita della natura alle porte della città. All'inizio ci saranno due laghi, che poi da giugno diventeranno tre: difficilmente balneabili, almeno per ora. Anche se nel primo (a Buffalora) si praticherà il canottaggio.

Saranno circondati da vasti anelli di pista ciclabile e pedonale: i lavori sono già a buonissimo punto, conclusi a quanto sembra già a fine mese. Con il tempo cresceranno nuovi alberi e arbusti: solo nella zona dell'Ate 23 di Buffalora ne sono stati piantumati più di 1500.

La fisionomia del parco che verrà, oltre alla Nuova Beton in giugno, potrebbe accogliere un giorno anche l'ex cava Rezzola Taglietti, che però oggi è ancora una proprietà privata. Ma invece potrebbe già rientrare nel “cerchio” il vicino laghetto Fipsas per la pesca sportiva. Nelle prime tre ex cave verranno comunque smantellati i vecchi residui produttivi e di escavazione.

In alcuni casi ci saranno dei recuperi: ancora a Buffalora la casa del custode, affiancata da una Casa delle associazioni nuova di zecca, in un capannone dismesso (ovviamente da recuperare). Nella parte ancora privata, come da convenzione, potrebbe trovare posto un nuovo ristorante con pizzeria. La parte ludica, poi quella didattica alla scoperta di flora e fauna. Un po' alla volta, un sogno che si avvera.


 


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