Cronaca

'Ndrangheta, sequestri per 40 milioni di euro: chiusa azienda bresciana

Sigilli alla Alluminio Costruttori srl, con sede legale in pieno centro storico a Brescia: le mani della 'ndrangheta anche sull'economia locale. In tutto sequestrate 15 aziende tra Calabria, Lazio e Lombardia

Sono stati resi noti i primi risultati della maxi-operazione antimafia coordinata dalla Procura di Reggio Calabria, con decine di Carabinieri impegnati in perquisizioni, notifiche e controlli praticamente in tutti i punti nevralgici dell'economia italiana, partendo dal Sud fino a Roma, Milano e anche Brescia.

Nel lungo elenco delle aziende sequestrate, in tutto sono 15, c'è anche una srl bresciana, con sede legale addirittura nel centro storico cittadino. Si tratta della Alluminio Costruttori, ditta che attualmente opera in Calabria ma che ha mantenuto sede legale a Brescia.

Le accuse si riferiscono ai reati di concorso esterno in associazione mafiosa, truffa aggravata, corruzione, intestazione fittizia di beni, estorsione aggravata dal metodo mafioso, turbata libertà degli incanti.

Il modus operandi: appalti pubblici e privati, anche milionari, venivano dirottati verso aziende legate alla 'ndrangheta e alle cosche. Pare che il gruppo di affaristi sia riuscito a intercettare anche un appalto da 250 milioni di euro, per la depurazione e la gestione delle risorse idriche.

I militari hanno sequestrato in tutto 15 società, per un valore di oltre 40 milioni. Sono 10 invece le persone sottoposte al fermo: tra i funzionari pubblici Marcello Cammera e Paolo Romeo, il primo in servizio in Comune a Reggio Calabria e il secondo ex deputato alla Camera.

Poi, gli imprenditori: L.P., Sergio Lucianetti, Alberto e Mario Scambia, Domenico e Vincenzo Barbieri. Tra gli indagati anche un ex senatore di Alleanza Nazionale.


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