Cronaca

Terribile tragedia lungo i binari: la carrozza era senza freno

La prima svolta nelle indagini sull'incidente ferroviario della Brescia-Iseo-Edolo, dove ha perso la vita il 34enne Nicola Franchini: il carro che ha provocato l'impatto non era stato frenato

Per il momento è la prima svolta nelle indagini: il carrello contenente materiale da manutenzione e che doveva essere recuperato dai tre operai di Ferrovie Nord – la notte in cui Nicola Franchini ha perso la vita – non era “agganciato” ai binari, non era stato frenato meccanicamente. Mancava insomma il cuneo per fermarne le ruote.

E quindi si sarebbe mosso, inevitabilmente. Stava fermo per caso, per l'equilibrio raggiunto dal peso sui due lati di traversine in ferro e parti di rotaie in acciaio. Sarebbe bastato muoverne qualcuno per provocare il successivo movimento. Fino allo schianto fatale, in cui è morto Franchini, e in cui il collega Francesco Fusari è rimasto gravemente ferito.

I due stavano operando sulla motrice gialla che avrebbe dovuto agganciare proprio quel convoglio carico di materiale. Non appena si è mosso, il terzo operaio che era con loro (il 58enne Sperandio Barcellini) avrebbe cercato in ogni modi di fermarlo.

Non avendo il cuneo ferma ruote o altro a portata di mano, avrebbe cercato di fermarlo mettendo dei grossi sassi sulle rotaie. Niente da fare: la carrozza ha cominciato a muoversi sempre più velocemente.

Barcellini avrebbe cercato di inseguirla, per poi cadere a terra nella corsa. Qui avrebbe gridato, con tutto il fiato che aveva in gola, per cercare di avvisare i suoi colleghi. Ma il destino è stato tragico, per non dire infame. Le indagini intanto proseguono, coordinate dal pm Carlo Pappalardo. Le ipotesi di reato: omicidio e lesioni colpose.


 


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