Cronaca

Fatture false per 100 milioni di euro, nei guai due coniugi bresciani

Nei guai due coniugi bresciani: scaricavano dalla Rete tesi di laurea e altro materiale didattico e lo spacciavano come proprio per giustificare una lunga serie di fatture false

Bastava un click per scaricare da Internet tesi di laurea, slide e materiale didattico frutto del duro lavoro di studenti, docenti e professionisti. Ricerche e studi copiati interamente, e poi spacciati per propri, allo scopo di giustificare un giro di fatture false del valore di 100 milioni di euro.

Era questo l'ingegnoso sistema architettato da due coniugi bresciani - 60 anni lui, 56 lei - per evadere il fisco. A scoprire il trucco ci hanno pensato i militari della Guardia di Finanza di Brescia.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Brescia, hanno portato alla luce un cospicuo giro di fatture false (del valore di oltre 100 milioni di euro) emesse o ricevute dalle 6 società di consulenza riconducibili alla coppia, peraltro già finita nei guai nel 2017 per bancarotta fraudolenta. 

Le fatture attestavano sulla carta lo svolgimento di ricerche di mercato e di analisi di marketing fondate su studi e approfondimenti che, di fatto, tali società non avevano mai realizzato.  I finanzieri hanno infatti scoperto che i dossier indicati nelle fatture fittizie erano l'esatta riproduzione di materiale didattico già realizzato da altre persone, del tutto estranee alle società. Ricerche poi vendute come originali. 

L'inchiesta si è conclusa con un'ordinanza di sequestro preventivo per 14 milioni di euro, cifra equivalente al profitto ottenuto dai coniugi attraverso il sistema fraudolento. Ad oggi sono già finiti nelle mani delle forze dell'ordine immobili per un milione di euro. 

Marito e moglie sono stati denunciati non solo per i reati tributari commessi: dovranno rispondere anche della violazione della normativa a tutela del diritto d’autore.