Cronaca

“Il papà sembra un transessuale”, Centrale del Latte sotto attacco per una pubblicità

Polemiche (forzose?) da parte dell'associazione Generazione Famiglia per la nuova campagna pubblicitaria della Centrale del Latte di Brescia sui "nuovi formati della famiglia"

La pubblicità contestata (Fonte: Facebook)

“La famiglia ha un nuovo formato”: questo lo slogan utilizzato dalla Centrale del Latte di Brescia per lanciare, appunto, il nuovo formato da 33 centilitri per le bottiglie del latte. Una campagna pubblicitaria “classica”, quindi manifesti e affissioni cartacee, ma anche “social”, con varie pubblicazioni anche sul web.

Ma proprio dal web si scatena la polemica. Sono tre i “cartelloni” della nuova campagna: nel primo una coppia di anziani, i nonni, che chattano via Skype con la famiglia dei figli. Nel secondo i protagonisti sono una giovane coppia: mezzi nudi a letto, lei ha il cane in braccio, “armati” di selfie-stick per scattarsi una foto.

Terzo e ultimo: quello che a tutti gli effetti sembrerebbe un giovane papà, in braccio la figlioletta con una coroncina in testa, si è truccato come lei probabilmente per gioco. Ma caschi il mondo: il gruppo “Generazione Famiglia La Manif Italia” attacca duramente su Facebook.

“Secondo la Centrale del Latte di Brescia nei nuovi formati di famiglia il papà (ma forse è il Genitore 1) si trucca da donna – scrivono gli attivisti dell'associazione che si definisce “di uomini e donne di ogni età che si impegnano nel quotidiano per proteggere la famiglia” – e a quel punto a che serve la mamma? A niente, quindi scompare”.

Sul tema interviene anche Mario Labolani, ex assessore della giunta di Adriano Paroli a Brescia: “Da oggi non comprerò più niente della Centrale del Latte. Pensare di pubblicizzare i loro prodotti con il manifesto di uomini truccati da donna è aberrante. Anzi, andrebbero rimossi i proprietari”. Su Facebook, poi, i commenti si sprecano: “Sembra proprio un transessuale” quello più gettonato.

Ma è proprio la società che interviene per placare gli animi. “Per chiarezza – scrive la Centrale rispondendo ai vari commenti – il ragazzo truccato è lo zio della bimba, che si è prestato a un momento di gioco insieme alla nipotina. Niente di più”.

E ancora, sul tema dei “nuovi formati della famiglia”: “Il gioco della metafora è volutamente legato a una famiglia rappresentata da uno zio single, insieme agli altri due soggetti della campagna che rappresentano una coppia giovane non sposata, e i nonni che parlano con il figlio dall'altra parte del mondo”. Succede anche questo, in effetti.


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