Cronaca

In migliaia per l'ultimo saluto ad Azeglio Vicini: "È stato un maestro di vita"

Si sono svolti giovedì pomeriggio nel Duomo di Brescia i funerali di Azeglio Vicini, ex ct della Nazionale. Tantissimi gli ex Azzurri presenti alla cerimonia

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L'ultimo saluto di una famiglia, del calcio italiano, di una nazione intera racchiuso nel Duomo di Brescia, rivelatosi troppo piccolo per contenere la commozione delle migliaia di persone arrivate da ogni angolo dello Stivale per dire addio al ct di Italia '90.

I vertici della Figc, tra cui gli ex presidenti Antonio Matarrese e Giancarlo Abete, tantissimi calciatori - tra cui Paolo Maldini, Beppe Bergomi, Franco Baresi e Stefano Tacconi - ,  ma anche semplici cittadini e tifosi hanno gremito i banchi della cattedrale bresciana, dove giovedì pomeriggio si sono svolti i funerali di Azeglio Vicini. Giocatore, allenatore, dirigente: si è spento martedì, dopo aver combattuto a lungo contro una malattia. 

Univoco il ricordo dei tanti ex Azzurri presenti alla cerimonia: "Un grande mister, una bellissima persona - ha detto Paolo Maldini - ho uno splendido ricordo di lui: è proprio sotto la sua guida che ho debuttato con la maglia della Nazionale e da quel momento ha sempre creduto in me, standomi vicino anche nei momenti difficili."

Toccanti le parole di Don Claudio Paganini, delegato vescovile per gli sportivi, che nell’omelia funebre ha tracciato il profilo dell'ex ct, descrivendolo come uomo saggio, guidato nella vita, come sul campo da gioco, da grandi valori.

 "Azeglio è stato il “nostro commissario” per eccellenza, quello delle notti magiche e vuole consegnarci un testamento di vita: perché, se anche noi cammineremo nel mondo sportivo con fedeltà, con tutto il cuore con tutta l’anima, la nostra discendenza, anche quella sportiva, regnerà a lungo. È stato un maestro di vita. Uno degli ultimi, forse dei pochi fra tanti, maestri veri."

Poi il monito alla comunità sportiva: "Qualcuno tra noi saprà raccogliere e fare propri queste valori? Saprà promuoverli e viverli? Senza grandi allenatori e dirigenti, non avremo grandi giocatori."

Nato a Cesena nel 1933,  Azeglio Vicini si trasferì a Brescia ormai mezzo secolo fa per indossare la maglia delle Rondinelle (dal 1963 al 1966).  La sua prima esperienza da allenatore fu proprio sulla panchina del Brescia nel campionato 1967-68, poi conclusasi con la retrocessione in serie B. Il primo incarico di una certa rilevanza fu però la guida dell'Under 23, affidatagli nella stagione 1975-76.

Dopo i mondiali del 1986 prese il posto di Enzo Bearzot alla guida della Nazionale maggiore, che allenò fino ai mondiali di Italia ’90 dove gli azzurri arriveranno terzi.