Cronaca

Meningite, si diffonde il panico: liste d'attesa fino a 4 mesi per il vaccino

Lunedì cominciano le vaccinazioni in co-pagamento: oltre 3000 le richieste pervenute. Nella stessa giornata verrà formalizzata la costituzione della commissione regionale incaricata di svolgere accertamenti sulla morte di una bimba di 5 anni per una meningite da pneumococco

La psicosi meningite è sempre più diffusa nella nostra provincia: sono oltre 3mila le richieste di vaccinazione pervenute la scorsa settimana alle aziende socio sanitarie territoriali, che hanno attivato il servizio in co-pagamento per gli adulti. Qui tutte le informazioni per prenotarsi. Le liste d'attesa per accedere ai vaccini, a prezzi più convenienti rispetto a quelli previsti dal mercato, sono decisamente lunghe: si parla di circa 4 mesi. 

Ad incrementare le richieste anche il recente caso registrato nella nostra provincia: il decesso, lo scorso mercoledì, di una bimba di 5 anni dovuto a una meningite da pneumococco, una forma non diffusiva e pertanto non contagiosa. 

Dal canto loro le autorità sanitarie ribadiscono che si tratta di un allarme immotivato: "Non siamo assolutamente dinnanzi ad un'epidemia o a un'emergenza meningite, non vi è dunque la necessità di correre a prenotare il vaccino" ha ribadito Giulio Gallera, assessore regionale del Welfare. 

Sempre nella giornata di domani verrà formalizzata la commissione di valutazione voluta dalla regione, che dovrà svolgere accertamenti sul decesso della bimba di 5 anni morta mercoledì scorso al Civile, a tre giorni dal ricovero. La commissione avrà il compito di "verificare che i medici abbiano messo in atto tutte le procedure e le azioni necessarie al fine di diagnosticare la malattia”.

Anche la procura di Brescia ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo: il sostituto procuratore Carlo Pappalardo ha iscritto nel registro degli indagati il medico del pronto soccorso pediatrico del Civile che ha dimesso la bimba di origine pakistana cresciuta a Inzino.

La piccola aveva cominciato a non sentirsi bene nella giornata di sabato e, in serata, era stata portata dai genitori al nosocomio cittadino. Al suo arrivo accusava febbre e vomito, ma, stando a quanto riferito dall’ospedale, "non presentava segni di interessamento neuorologico". 

Le è stata somministrata una cura antibiotica e poi è stata dimessa. Nella notte, il quadro clinico della bimba sarebbe però precipitato. Domenica mattina la nuova corsa al pronto soccorso, dove questa volta è arrivata in condizioni disperate: avrebbe perso i sensi ed è stata ricoverata in terapia intensiva. Tutti gli sforzi per salvarle la vita sono risultati vani: si è spenta mercoledì pomeriggio, tre giorni dopo il ricovero. 

Nata nel 2011, la bambina non era vaccinata contro il batterio pneumococco. E forse il vaccino avrebbe potuto salvarle la vita.