Cronaca

Inferno di fuoco in montagna: è caccia al piromane

Il rogo ha distrutto 300 ettari di bosco e pascoli in Valcamonica. Sulle origini dolose del rogo le autorità non nutrono più alcun dubbio. Un uomo sarebbe stato notato mentre appiccava il fuoco ad alcune sterpaglie: il piromane avrebbe ormai le ore contate

C'è sicuramente la mano di un piromane dietro al rogo più devastante degli ultimi anni: 200 ettari di pascoli e 100 di boschi di abete rosso e larice sono stati ridotti in cenere. Per spegnere le fiamme divampate mercoledì pomeriggio ci sono volute oltre 24 ore e il lavoro di un centinaio di uomini dei gruppi della protezione civile, dei Vigili del Fuoco di Brescia, Darfo, Breno ed Edolo, e dei Carabinieri della Forestale.

Nei giorni scorsi la montagna ha continuato a bruciare: una lingua di fuoco di almeno una decina di chilometri, con le fiamme che in alcuni momenti avrebbero raggiunto addirittura i venti metri d'altezza. Giovedì mattina hanno cominciato a volare i Canadair, grazie ai quali si è messa la parola fine all'emergenza, spegnendo tutti i focolai.

Ora è caccia all'uomo che ha dato vita a quell'inferno di fuoco, polverizzando i boschi e i pascoli di diverse località: da Prestine a Nodà e Pian di Campo, fino ai margini del Bazena e del Crocedomini. Il nucleo investigativo della Forestale avrebbe già raccolto testimonianze e racconti utili per individuare l'autore.

"All'idiota che ha provocato tutto questo, un avvertimento: siamo sulle tue tracce" un avviso che campeggia sulla bacheca Facebook del sindaco di Bienno, Massimo Maugeri, e che confermerebbe quanto la soluzione del caso sia vicina. Gli investigatori avrebbero infatti in mano indizi piuttosto consistenti per individuare chi ha appiccato il rogo nel momento più 'adatto' per generare danni così ingenti.

Le fiamme sono infatti divampate nel tardo pomeriggio quando soffiava un forte vento, poco prima del tramonto per impedire l'intervento de mezzi aerei che con il buio non possono operare. Alcuni testimoni avrebbero visto il piromane accendere il fuoco in una zona vicino alla strada che conduce al Campolaro.

Secondo il sindaco Maugeri le ragioni di un così folle gesto sarebbe legate a 'scaramucce'  tra pastori e cacciatori. Un dispetto che al suo autore costa l'accusa non solo per danno ambientale. Il piromane dovrà infatti rispondere anche di tentato omicidio, dato che nella zona erano presenti alcune persone e ci sono alcune case.  


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