Cronaca

Piromane arrestato, disastro ambientale: bosco devastato per 50 anni

I dettagli dell'arresto di Oscar Bellicini, il 23enne di Bienno accusato di aver scatenato il rogo del gennaio scorso, che ha bruciato più di 200 ettari di bosco sulle montagne della Valcamonica

Oscar Bellicini

Non piromane per caso, ma attuatore di un piano ben preciso e preparato: ne sono sicuri i carabinieri di Brescia, lo hanno ripetuto, scrive il Giornale di Brescia, in conferenza stampa martedì mattina a poche ore dalla notizia dell'arresto di Oscar Bellicini, il 23enne di Bienno accusato di aver provocato il rogo doloso che nei primi giorni di gennaio ha bruciato più di 200 ettari di bosco sulle montagne della Valcamonica, tra Breno, Prestine e Bienno.

Danni che non sono irreparabili, ma quasi: dovrà passare più o meno mezzo secolo prima che l'ecosistema torni al suo naturale equilibrio, e che il bosco ricresca forte e rigoglioso come era solo fino a pochi mesi fa. Un danno ambientale incredibile.

Il giovane Bellicini l'avrebbe fatto seguendo una strategia “misurata”, per incentivare la sua propria attività di bracconaggio (non si esclude comunque che il “giro” coinvolgesse anche altri complici): dar fuoco ai boschi per poter catturare più facilmente gli animali, e allo stesso tempo tenere lontani i cacciatori.

Avrebbe dovuto funzionare così: vaste aree di bosco ridotte a una tabula rasa, utili radure per cacciare gli animali senza che questi potessero proteggersi o difendersi. Con il vantaggio di allontanare (per cinque anni, così prevede la legge in caso di incendi) i cacciatori “regolari”, che a quelle zone non si potranno più avvicinare a lungo.

Non ci sono altre parole per definirlo: disastro ambientale. Non facili le indagini per risalire al piromane: i carabinieri hanno raccolto le numerose testimonianze di agricoltori e residenti che qualcosa avevano visto. Tra questi anche un ciclista di passaggio, che per primo si sarebbe accorto del cosiddetto “punto d'innesco” del terribile incendio.

Per spegnere l'incendio ci sono voluti dei giorni, impegnando centinaia di uomini e decine di mezzi speciali. Un costo importante anche per la stessa comunità. Oscar Bellicini intanto è rinchiuso in carcere, in attesa del processo.


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