Cronaca

Morto l'imprenditore Angelo Stoppani: il suo brand conosciuto in tutto il mondo

Aveva 86 anni, venerdì i funerali

Angelo Stoppani

Imprenditore illuminato, insieme ai fratelli ha fatto conoscere l'enogastronomia italiana in tutto il mondo e ha reso il suo marchio (acquisito) un cult a livello nazionale e internazionale: si è spento il 2 gennaio Gianni Angelo Stoppani, aveva 86 anni. Originario di Corticelle Pieve, frazione di Dello, da una vita abitava a Milano: era stato nominato Cavaliere del Lavoro proprio per la sua attività imprenditoriale. Il funerale sarà celebrato venerdì mattina nella Basilica di Santa Maria di San Satiro, Milano: al termine della cerimonia si proseguirà per la tumulazione nella cappella di famiglia a Corticelle Pieve.

Ne danno il triste annuncio Paola, Enrica con Umberto, Mauro e le nipoti Federica, Martina e Alessandra. Angelo Stoppani lascia anche il fratello Carlo, titolare di una macelleria a Brescia: insieme ai fratelli Mario, Remo e Lino (quest'ultimo ancora in vita) aveva rilevato il brand e i negozi Peck di Milano. I fratelli Stoppani succedono alla famiglia Grazioli (i proprietari dell'epoca) nel 1970.

La (grande) storia di Peck

Figli di un salumiere, forti di anni di studio ed esperienza, i nuovi proprietari ampliano sempre più l'offerta, fino a comprendere gastronomia, salumi, formaggi, carni, panetteria, enoteca. Con un importante intervento di ristrutturazione Peck quadruplica i suoi spazi: al piano terra si integrano i tre negozi che fino ad allora erano separati nelle adiacenti a Via Spadari, al primo piano vede la luce una sala da tè. Nel 1986 Peck inaugura la collaborazione con il gruppo Takashimaya, storica catena giapponese, aprendo i primi punti vendita all'estero.

È l'inizio di un luminoso cammino che porterà il marchio Peck in 21 negozi nelle maggiori città nipponiche. Il brand apre nel 2004 anche a Taiwan e nel 2007 a Singapore: il 2001 è l'anno del primo Peck Italian Bar (a Milano). Nell'aprile del 2013 il marchio viene acquisito dall'imprenditore Pietro Marzotto: non la fine di un'epoca ma un viaggio nella continuità, su cui resta l'indelebile marchio bresciano della famiglia Stoppani, e del compianto Angelo.


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