Cronaca

Si rifiuta di fare gli straordinari, licenziato operaio: dovrà risarcire l'azienda

La sentenza della Corte di Cassazione che dà ragione all'aeroporto di Montichiari: nel 2011 aveva licenziato un suo dipendente perché per due volte si era rifiutato di fare gli straordinari

Per due volte in poche settimane si era rifiutato di fare gli straordinari: per questo è stato licenziato. Oltre al danno, la beffa: a quasi sei anni dall'accaduto la Corte di Cassazione ha giudicato “legittimo” il suo licenziamento, e l'ha pure condannato a pagare un'ammenda di 3500 euro.

La vicenda come detto risale ormai a quasi 6 anni fa, nell'agosto del 2011. Un dipendente dell'aeroporto di Montichiari si sarebbe rifiutato di fare gli straordinari in due occasioni: nel primo caso sarebbe dovuto rimanere al lavoro fino alle 18, anche se la cassa integrazione aveva ridotto l'orario solo fino alle 14, e la seconda invece una mezz'ora in più (ma anche in questo caso “rifiutata”).

Un doppio episodio che non aveva convinto i dirigenti dell'azienda, che infatti solo poche settimane dopo l'avevano licenziato, per “fatti gravi” e per una “condotta recidiva”. L'operaio ha giustificato il suo agire con motivazioni “sindacali”: appunto, la riduzione del contratto originale con la cassa integrazione.

Ma per la Corte di Cassazione la colpa è tutta sua: si sarebbe trattato di una “condotta reiteratamente inadempiente”, nonostante – si legge ancora nella sentenza - “in entrambi i casi fosse evidente la difficoltà aziendale”. Fino ad arrivare ad un atteggiamento “indifferente verso i propri doveri”.


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