Cronaca

Precipita in un canalone, ciclista bresciano trovato morto in fondo al lago

Il corpo recuperato a 50 metri di profondità

Lo hanno cercato per ore, mantenendo acceso quel briciolo di speranza che è giusto non si debba spegnere mai. Ma quando lo hanno ritrovato la triste notizia si è sparsa rapidamente: Graziano Roversi è morto. Aveva 43 anni, grande appassionato di montagna e di ciclismo: proprio mentre era in sella alla sua mountain bike è precipitato di sotto, un volo di oltre 150 metri in un canalone che non gli ha lasciato scampo.

La tragedia si è consumata lungo un sentiero tra Baitoni e Vesta di Idro, il Sentiero dei Contrabbandieri. Una strada stretta e impervia, che sale e che scende: molto pericolosa, e proprio per questo vietata al transito delle biciclette. Roversi l'avrebbe percorsa lo stesso, finchè qualcosa non è andato storto.

E' bastato un attimo soltanto, forse un solo errore: è precipitato di sotto, è stato ritrovato in fondo alle acque del lago, a oltre 50 metri di profondità. Le ricerche sono proseguite per ore, coinvolgendo decine di tecnici e di volontari. A dare l'allarme i suoi familiari, intorno alle 18.30 di mercoledì, preoccupati perché non si era più fatto sentire.

Un macabro motivo purtroppo c'era: Graziano era già morto. Lo hanno trovato in acqua, senza vita. La salma è a disposizione dell'autorità giudiziaria, che probabilmente predisporrà l'autopsia. Fino ad allora rimane in sospeso la data dei funerali.

Non si sa ancora molto di lui. Abitava a Borgosatollo: persona solare e sportiva, un uomo divertente sempre a disposizione degli altri. Si era fatto conoscere nei dintorni per un'altra sua grande passione, la magia. Giochi e trucchetti, ogni tanto qualche spettacolo: lo chiamavano il “Mago Pota”.


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