Cronaca

Una preghiera per il piccolo Charlie: "Non spetta ai tribunali decidere di una vita"

Anche a Brescia una preghiera per il piccolo Charlie Gard, il bambino di soli 10 mesi che rischia di morire a causa di una rarissima malattia genetica. L'ospedale vorrebbe staccare la spina per alleviare le sue sofferenze

Charlie col suo papà

Un ponte simbolico tra Brescia e l'Inghilterra, una preghiera collettiva per il piccolo Charlie Gard, il bimbo di soli 10 mesi affetto da una rarissima malattia genetica e per cui i giudici avrebbero deciso di sospendergli le terapie. La veglia di preghiera è in programma venerdì sera in città, alle 20.45 nella chiesa dei santi Faustino e Giovita, organizzata da diverse associazioni del territorio vicine al mondo cattolico. Tutte concordi: “Non spetta ai tribunali decidere della vita di un bambino”.

Una storia triste, quella del piccolo Charlie. Senza speranze secondo i medici, ma non per i genitori: anche se adesso davvero sembra non ci sia più niente da fare. La Corte Europea per i Diritti Umani ha infatti ritirato le misure preventive per il bimbo che soffre di una rarissima malattia genetica, approvando le decisioni dei tribunali britannici in base alle quali si possono sospendere le cure per mantenerlo in vita.

La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai genitori. Mamma e papà avrebbero voluto tentare il tutto per tutto, anche trasferire il piccolo negli Stati Uniti per provare una cura sperimentale. In estrema sintesi, i medici dell'ospedale ritengono che il bimbo non abbia speranza, mentre i genitori si battono per mantenerlo in vita.

I genitori di Charlie proprio nel ricorso avevano sottolineato di come fosse l'ospedale ad aver bloccato l'accesso al trattamento negli Stati Uniti, “violando così il diritto alla vita e quello alla libertà di movimento”. Ma il tribunale prima, e la Corte poi, hanno dato ragione ai medici: meglio staccare la spina onde evitare ulteriori sofferenze al bambino.

Quella del piccolo Charlie Gard è una patologia di cui si conoscono solo 16 casi al mondo: la sindrome di deperimento mitocondriale, che causa un progressivo indebolimento dei muscoli. Il bambino è nato apparentemente sano (pesava quasi 4 chili) ma fin dai suoi primi giorni, invece si svilupparsi, il suo corpo ha cominciato a indebolirsi.


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