Cronaca

Ergastolo per l’omicidio della moglie, svolta clamorosa: si riapre il processo

Il caso Bugna-Lorandi improvvisamente si riapre: accolta la richiesta di revisione del processo per Bruno Lorandi, in carcere da 10 anni e condannato all'ergastolo per l'omicidio della moglie Clara

In carcere da dieci anni e condannato all'ergastolo per l'omicidio della moglie: il prossimo anno si riaprirà il processo a carico di Bruno Lorandi, ex marmista ormai 68enne di Nuvolera accusato di aver ucciso (il 10 febbraio del 2007) la moglie Clara Bugna, che all'epoca aveva 54 anni. Lo scrive il Giornale di Brescia: è stata accolta la richiesta di revisione del processo.

Sarà la Corte di Appello di Venezia il 1 marzo prossimo a ridiscutere di pena e accuse. Una vicenda di cui non si è mai smesso di parlare: lo stesso Lorandi, in carcere prima a Brescia, poi ad Alessandria e infine a Verona (a Montorio), ha gridato più volte su carta la sua innocenza, scrivendo perfino al presidente della Repubblica e pure al Papa.

Una storia piena di ombre, e che comincia da lontano. Nel 1986 il giovanissimo Cristian Lorandi, figlio di Bruno e Clara, venne trovato senza vita sulle montagne appena sopra casa. Aveva soltanto 10 anni. Il padre già allora venne accusato di omicidio: arrestato e processato, poi assolto per insufficienza di prove.

Nel corso delle indagini ammise quanto successo: il ragazzino sarebbe rimasto incastrato nel finestrino della sua automobile, e il padre non se ne sarebbe accorto se non quando ormai era troppo tardi. Bruno Lorandi aveva allora deciso di inscenare il rapimento e l'omicidio in montagna, così da non essere incolpato.

Venne incolpato lo stesso, ma poi assolto. Sono passati più di 20 anni poi prima della morte di Clara Bugna. Per gli inquirenti fu Lorandi a ucciderla, per farla tacere per sempre: secondo l'accusa, la donna l'avrebbe sempre accusato della morte del figlio, senza mai perdonarlo. Un tarlo, un “Tell-Tale Hearth” alla Edgar Allan Poe che l'avrebbe portato all'esasperazione.

Fino appunto all'omicidio, il 10 febbraio del 2017, proprio nel giorno del compleanno di Bruno. Venne accusato di aver premeditato tutto, nei minimi dettagli: la festa in azienda insieme ai colleghi di lavoro, il rientro a casa e la moglie trovata nel soggiorno con la cintura del suo accappatoio al collo. Ma per i giudici quel giorno Clara Bugna non si è alzò nemmeno dal letto, e lì sarebbe stata uccisa.


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