Cronaca

Auto di lusso, orologi e soldi falsi: sgominata la banda dei finti nababbi russi

In manette quattro persone, tre arresti sul Garda e un altro in Friuli: i carabinieri smantellano così un’organizzazione di truffatori che aveva il suo quartier generale a Puegnago

Foto di repertorio

Tre arresti sul Garda, un altro in Friuli: nuovo durissimo colpo alla famiglia Braidic di Puegnago, già in passato sulle pagine della cronaca locale per reati simili a quelli che gli vengono contestati anche oggi, riconducibili all’associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Martedì pomeriggio il blitz dei carabinieri: in manette ci sono finiti il capobanda di 47 anni, le due sorelle di 40 anni e il giovane nipote, appena 24enne.

Le indagini sono durate dei mesi, sulla base di varie denunce e di almeno otto casi di truffa accertati: in tutto i quattro Braidic arrestati avrebbero illecitamente guadagnato più di 90mila euro. Lo facevano con una collaudata tecnica criminale, raccontata nel dettaglio dai militari intervenuti nell’operazione.

La vittima di turno veniva “agganciata” sul web, ingolosita da offerte irripetibili per la vendita di ville e case di lusso, automobili costose, barche e orologi. Gli incontri spesso si concentravano sul Garda: a Puegnago, dove la banda aveva il suo quartier generale, ma anche a Padenghe e Desenzano.

Le vittime, forse accecate dal modo di fare un po’ barocco dei truffatori, si convincevano all’inizio di trovarsi di fronte all’affare delle propria vita, e finivano per abboccare all’astuta “esca” in cui veniva loro proposto un cambio di valuta, in cambio di un sostanzioso compenso. Peccato che fossero soldi falsi, spacciati per soldi veri.

Funzionava più o meno così: i quattro truffatori si “vendevano” come ricchi uomini d’affari, arrivati dalla Russia o dall’Est Europa, si facevano chiamare Boris o Viktor (ovviamente nomi inventati). Con scuse di vario genere, i Braidic raccontavano ai malcapitati di disporre di una notevole somma di denaro.

Banconote di grosso taglio, che chiedevano alle vittime della truffa di poter cambiare in banconote di taglio più piccolo. Incredibile ma vero, un meccanismo assodato - e già smascherato in passato - che pure ha funzionato altre otto volte. Quando i truffati si accorgevano dei soldi falsi, infatti, i malviventi erano già lontani. 


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