Alimentazione

Anoressia, bulimia e binge eating: Lombardia maglia nera in Italia

Disturbi della nutrizione e alimentazione

Foto di cottonbro studio (Pexels)

La Lombardia è purtroppo maglia nera in Italia per i disturbi della nutrizione e alimentazione, noti come Dan, che comprendono anche patologie come anoressia e bulimia e cattive abitudini, vedi il binge eating: di tutti gli italiani che affermano di aver ricevuto una diagnosi di Dan, quasi uno su tre (il 30%) vive nella nostra regione. Il dato, suddiviso per province, fa emergere come il 13,8% delle diagnosi siano state riscontrate a Milano: il 10,2% a Roma, il 3,5% a Mantova, il 3,3% a Bologna, il 3,2% a Napoli. Con l'1,8% delle diagnosi, la provincia di Brescia è appena fuori dalla Top 10, undicesima in graduatoria a pari merito con Verona e appena al di sotto di Bergamo (1,9%).

Questo si evince dall'analisi dell'Osservatorio Unobravo (a questo link il report completo) sui disturbi della nutrizione e dell'alimentazione in Italia, condotta su un campione di 16mila persone, parte della base utenti di Unobravo (servizio di psicologia online attivo dal 2019: ad oggi conta un'equipe di 5mila psicologi e più di 170mila pazienti) in occasione della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, che si celebra il 15 marzo ed è appunto dedicata ai Dan.

I dati raccolti dall'Osservatorio

Dall'Osservatorio emerge che la maggior parte delle persone alla ricerca di supporto psicologico per possibili Dan si concentra in Lombardia (27,3%) e Lazio (11,1%): seguono Emilia Romagna (9,9%) e Veneto (8,9%). Percentuali più basse nel Sud Italia: 6,3% in Campania, 4,2% in Puglia e Sicilia. Tra le persone che hanno già ricevuto una diagnosi di Dan, come detto, la quota lombarda sale al 30%, seguita dal Lazio (12,1%) e dall'Emilia Romagna (9%). “Oltre all'impatto sulla salute fisica degli individui – fa sapere Unobravo – i disturbi dell'alimentazione coinvolgono anche l'intera sfera psicologica della persona, spesso rimanendo latenti a livello sociale, con conseguente impatto sulla qualità della vita e sulla salute mentale delle persone che ne soffrono”.

Proprio per questo “arrivare a una diagnosi è un passo di cruciale importanza per dare via al processo di guarigione, di cui è parte integrante la decisione di intraprendere un percorso di psicoterapia, grazie al quale sviluppare gli strumenti per migliorare il rapporto con se stessi e con il cibo e prendersi cura della propria salute, mentale e fisica”.

Il fenomeno del binge eating

Quando si parla di Dan si pensa in primis ad anoressia e bulimia. Ma i dati raccolti da Unobravo accendono i riflettori anche sul Bed, il binge eating disorder. Noto in italiano come “disturbo da alimentazione incontrollata”, è caratterizzato da ricorrenti abbuffate di cibo e dalla sensazione di perdita di controllo. Un problema di Bed diventa tale quando le abbuffate si verificano almeno due volte a settimana e per tre mesi consecutivi. 

Tra le persone che cercano supporto psicologico, sostenendo di non avere un buon rapporto con il cibo o con il proprio corpo, oltre un quarto (il 28,1%) afferma che, in alcuni momenti, mangia grandi quantità di cibo in poco tempo, senza riuscire a fermarsi: è un comportamento che potrebbe essere associato al binge eating disorder o a episodi di fame emotiva. A esplicitare questo malessere sono soprattutto le donne (82,5%): il 45% ha tra i 25 e i 32 anni. Dichiarano episodi di possibile bing eating anche percentuali elevati di uomini e donne under 25 (22%), mentre i numeri calano con l'innalzarsi dell'età.
 


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