Attualità

Candele e bambole voodoo, il rito stregonesco fuori dalla chiesa

Inquietante ritrovamento sabato notte a Desenzano: fuori dalla chiesa del Duomo una sedia con alcuni lumini, una scopa di saggina e una bambolina voodoo

Il rito apotropaico, anche bresciano, di "bruciare la vecchia" (foto d'archivio)

Inquietante simbologia in pieno centro a Desenzano del Garda: sabato notte appena fuori dall'ingresso laterale della chiesa del Duomo, quello che si affaccia direttamente su Piazza Malvezzi, sono stati recuperati degli oggetti di tipo “stregonesco” che tutti insieme sono andati a comporre una specie di santella pagana, con dedica alle “donne arse vive”.

L'episodio ha scosso non poco gli animi del centro: sarebbero stati alcuni fedeli di passaggio, nella notte, ad accorgersi dell'accaduto e a segnalare subito la cosa alla parrocchia. In pochi minuti sul posto sono poi arrivati i carabinieri, che hanno provveduto alla rimozione del curioso altare.

Nessuna ipotesi di reato, da quel punto di vista il caso è chiuso: per il resto non si esclude che si sia trattata di una semplice goliardata, oppure di un messaggio artistico o religioso. Niente di satanico soprattutto, e nemmeno nessun danno alla chiesa, né all'interno che all'esterno.

La santella si componeva di una sedia in legno, su cui sono stati poggiati un paio di lumini accesi, una scopa di saggina e una bambolina con fattezze voodoo. Più in basso, alla base della seduta, una piccola targa che recitava “In memoria delle donne arse vive”.

E' questo che più di tutto fa pensare a un collegamento con gli episodi già verificatisi nel Basso Garda lo scorso anno: alla fine di gennaio a Lonato, quando per la prima volta apparve la scritta poi ritrovata anche sabato sera a Desenzano, posta alla base di un fantoccio di paglia e legno, assemblato nelle trame di una stella a cinque punte.

La “strega” di Lonato era stata rimossa prima dell'inaugurazione della Fiera, prima dell'arrivo di stand e bancarelle. Qualche settimana dopo un fantoccio simile è apparso anche a Salò, di fronte al duomo: sono stati i fedeli la mattina successiva a ritrovarlo, mentre andavano a messa. L'ultima apparizione verificata è dell'aprile dello scorso anno, quando in Piazza Loggia venne ritrovato un altro fantoccio.

Un inquietante pupazzo in legno, con occhi e bocca blu, a cui era stata affiancata una dedica a Benvegnuda Pincinella, accusata di stregoneria e bruciata viva proprio a Brescia nel 1518, insieme ad altre donne. L'unica altra dedica accertata nei vari ritrovamenti era quella per Cornelia Quintiliana, che venne processata e condannata sul Garda: la targa era posta di fianco alla sagoma rinvenuta al duomo di Salò.


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