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L’Italia non fa più figli, ma in 10 comuni bresciani i bimbi aumentano

I dati Istat sulla popolazione bresciana: aumentano gli anziani e calano le nascite. Il “supporto” degli stranieri, i piccoli Comuni dove i dati vanno in controtendenza

L'inverno demografico non è più solo alle porte: ci siamo dentro in pieno. I dati sono incontrovertibili: la popolazione invecchia e si fanno sempre meno figli (salvo qualche rara eccezione, ma ci arriviamo). Se alziamo gli occhi al mondo intero, le stime di una crescita inarrestabile della popolazione purtroppo sono smentite: sarà il 2090 o il 2100, ma è quello il periodo – salvo eventi eccezionali – in cui la popolazione mondiale comincerà a calare di numero (e saremo forse 9 miliardi). Il primo passo verso una lenta e inesorabile estinzione del genere umano?

Prospettive catastrofiche a parte, è interessante analizzare i dati anche bresciani che sono stati diffusi in questi giorni. Mercoledì sera a Gavardo si è parlato del futuro ampliamento della casa di riposo (un progetto da oltre 9 milioni di euro): in apertura il presidente della Commissione territorio ha ricordato di come circa il 24% della popolazione italiana abbia più di 65 anni, oltre 14 milioni di persone, e che tra questi circa 5 milioni (l'8% del totale) abbiano già più di 80 anni. Solo a Gavardo sono attesi più di 2000 over 65 in più nei prossimi 20 anni.

Dati su cui non si può non riflettere: sarà un bel problema, anche dal punto di vista economico, quando il rapporto tra lavoratori e pensionati si avvicinerà all'uno a uno, cioè un pensionato per ogni lavoratore. Nel Bresciano la situazione non è certo diversa, anche se il “supporto” dei residenti stranieri (in gran parte giovani) in parte abbassa l'età media complessiva.

Numeri alla mano: nel 2017 sono 10.138 le nascite e 11.720 i decessi, con saldo negativo di oltre 1.500 unità. E ancora: tra il 2016 e il 2017 si contano ben 420 nati in meno, proiettato sul decennio (dal 2007) la differenza è ancora più sostanziale, più di 3.200 nascite in meno. “Cosa significhi in termini sociali tale dato è presto detto – scrive Bresciaoggi – Tra cinque anni in prima elementare è come se mancassero di colpo 128 classi da 25 alunni ciascuna”.

Non manca qua e là qualche dato in controtendenza. L'unico “grande paese” che va al contrario è Manerbio, ovvero dove le nascite del 2017 aumentano rispetto a quelle di dieci anni fa: forse grazie alla forte presenza straniera, i nati sono 121 contro i 107 del 2007. Ci sono poi tanti (ma non tantissimi) piccoli Comuni dove i dati si invertono, dove i nati sono in aumento.

Sparsi un po' in tutta la provincia: Berzo Inferiore, Monno e Pian Camuno in Valcamonica, Bione, Capovalle e Preseglie in Valsabbia, Gambara e Longhena nella Bassa, Limone sul lago di Garda. Peccato che tutti insieme facciano meno di 17.500 abitanti, insomma poco più dell'1,3% del totale degli oltre 1,2 milioni di abitanti di tutta la provincia. Un po' poco per cambiare il mondo, ma per chi ama i “campanili” è comunque una buona notizia.


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