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La 'bolla' dei diamanti si brucia tutti i risparmi, decine di bresciani disperati

Diamanti in banca, anche a Brescia scoppia il caso: a Urago d'Oglio un pensionato di 73 anni aveva investito 15mila euro, a Bagnolo Mella una signora addirittura 55mila

La strana storia dei diamanti “bancari” ha inevitabilmente coinvolto anche i risparmiatori bresciani. Tra i casi più eclatanti quello segnalato da Bresciaoggi: un pensionato di 73 anni di Urago d'Oglio che tramite il suo istituto bancario, il Banco Bpm, ha portato a termine un investimento di 15mila euro che si è tradotto nell'acquisto di un diamante. Anche la figlia ha concluso un investimento simile, da circa 10mila euro.

La "bolla" dei diamanti

Soldi sicuri? Non troppo. Da qualche mese infatti è scoppiata la “bolla”: sono almeno cinque gli istituti coinvolti in un'indagine della Procura, dopo essere stati sanzionati dal Garante per la concorrenza. Tra questi anche il Banco Bpm, e poi Banca Aletti, Intesa San Paolo, Mps e Unicredit: le banche in questione sono accusate di truffa, riciclaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza.

Nel mezzo anche il fallimento della Idb di Milano, la Intermarket Diamond Business che (almeno per Bpm) si occupava dell'intermediazione tra la banca e il cliente. “Nel 2015 mi erano scaduti Bot e Cct per 15mila euro – spiega il 73enne di Urago d'Oglio – e in banca mi hanno proposto un investimento sicuro, in diamanti. Pensavo si trattasse di un prodotto finanziario, non avevo capito che avrei acquistato un diamante”.

E invece è proprio così: diamante acquistato, anche se dal “vivo” non si è ancora visto. Perché appunto è rimasto in “gestione” alla Idb, l'azienda intermediaria. Ed è a questa che il cliente è obbligato a rivolgersi in caso di “malfunzionamento”, perché così dice la banca. Ma le indagini personali del 73enne continuano, che riesce perfino a dimostrare che quanto pagato per il diamante è superiore al suo valore reale.

Nel frattempo, come detto, scoppia la “bolla”. E le banche, forse, corrono ai ripari: “Mi hanno offerto dal 30 al 35% di quanto ho investito, dicendomi che posso tenermi anche il diamante”. Ma ad oggi è impossibile sapere come andrà a finire: e se lo chiedono tanti altri bresciani.

Altri casi bresciani

Tra i casi segnalati da Bresciaoggi anche investimenti più consistenti: a Bagnolo Mella una donna avrebbe versato alla sua banca, per l'affare diamanti, la bellezza di 55mila euro. Sempre a Bagnolo la difficile situazione di una pensionata, che aveva investito 10mila euro: dalla sua banca le avrebbero detto di rivolgersi a un'associazione di consumatori. 

E così probabilmente sarà. In tutta Italia si muovono associazioni e comitati, oltre ovviamente ad agguerriti avvocati. Dal punto di vista giudiziario, le indagini sull'affare diamanti contano già ben 75 indagati, e sequestri preventivi per oltre 700 milioni di euro.


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